Intervista a Occhi per il nuovo EP “Trittico 2+1.0”

Siamo con Occhi, protagonista di questa intervista di oggi del nostro blog. Benvenuto. E’ online il tuo nuovo EP “Trittico 2+1.0” Quali sono le differenze maggiori tra questo EP  e Trittico 1?

Grazie per avermi qui! Le differenze maggiori dipendono dal fatto che “Trittico 1” era un EP notturno, mentre “Trittico 2+1.0” è un EP albeggiante.  A livello di tematica il primo affrontava il picco di un periodo difficile, dato dal ghosting del gruppo con cui giocavo ad Othello, una dama giapponese. “Trittico 2+1.0” invece parla della ripresa da questo momento, una ripresa non priva di difficoltà in cui ogni brano rappresenta un gradino: dal riconoscere la propria interiorità, a passare per situazioni non facili, al ritrovare una volontà di ricominciare e mettersi in gioco nei tornei di Othello dal vivo rispettando i DPCM, training autogeno, visitare un esperto della psicologia degli atleti.

Oltre questo Trittico 2 ha più varietà: un brano pop, 2 ispirati da trap/hip hop ed una breve strumentale techno ispirata.

All’interno dell’Ep c’è “Plastic Love” che è una cover di un brano giapponse riadattato da te. Come mai questa scelta? Di cosa parla il brano?

“Plastic Love” è un brano che trovo molto affascinante per le sue contraddizioni: un brano pop/funk del 1985 uscito dal nulla e ritornato in auge tramite Youtube fino ad avere tra i vari video oltre 100 mln di visualizzazioni e ad essere riportato come fenomeno culturale su grosse pubblicazioni come Rolling Stone, Pitchfork, Vice. E’ una storia stranissima! Il brano in sé poi ha un curioso spirito dualista festoso e cupo allo stesso momento che è stato evidentemente trovato molto vicino ai giorni nostri.

Quando ho letto il testo me ne sono innamorato: il brano parla di una ragazza che affronta un’epoca di eccessi e feste quasi forzate mentre sotto sotto riconosce il rapporto con la sua interiorità e di come lei sfrutti il divertimento per fuggire dalla realtà. Tutto questo in un contesto urban dolce/amaro, plastico.

Il testo ho dovuto ovviamente riadattarlo un po’ perché una traduzione letterale suonava un po’ robotica, come quelle serie o film netflix anime dove i fan si sono ribellati sentendone il doppiaggio.

Una collaborazione importante è quella con Sound Activist. Ce ne vuoi parlare?

Certo, Sound Activist è un produttore definito uno dei migliori in italia da Rolling Stone, di progressive RnB che ammiro da tempo: il fatto che ci conoscessimo e che musicalmente sapessi quello che fa ha reso molto veloce la produzione del brano. Gli ho inviato una versione di bozza mentre lui ha rifatto la sua e poi ci ho registrato i vocals sopra e l’ho mixata. Sono personalmente molto contento del risultato e spero di ripeterla.

Se dovessi descrivere l’EP con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?

Rosa! Il perché viene dal colore della copertina e certe tematiche Othelliane affrontate.

Come nostro solito lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi ora lanciare il tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Grazie per l’intervista! In realtà le domande andavano tutte bene. Di più posso solo comunicare a tutti che è vero quello che si dice su di me, mentre i dissing ovviamente sono tutti falsi. Il bambino non è mio figlio. Se la musica vi è piaciuta vi chiedo cortesemente di sostenermi condividendola che è gratis. Buona estate!